L’oasi della pace

Una guerra c’è chi la pensa, la decide e la ordina, chi deve necessariamente esserne il braccio, il soldato, a cui non è chiesto di pensare, ma di usare strumenti e strategie per uccidere.

Fino a quando la parola, non si esprime non diventa arma del pensiero. A lei basta la voce o la scrittura per essere ascoltata e, una volta detta, può essere virale.

Allora anch’io, che sono l’essere qualunque che non è nella “stanza dei bottoni” dico la mia e mi ritengo fortunata di poterlo fare.

Non spendere parole per comprendere le ragioni della guerra, ma per trovare parole nuove che diano senso alla pace perché se “si è tutti fratelli” e questa parola ha armato Caino, forse dobbiamo chiederci se sia più giusto chiamarci tutti padri e madri e non importa se daremo al mondo nostri figli perché basterebbe salvare anche quelli degli altri.