Avete mai pensato al potere di difesa dell’intuizione, dell’astrazione, della creatività? Nel 2012 un divulgatore scientifico, David Quammen scrisse un libro in cui si raccontava di un virus letale che si avvicina molto al Covid-19 (Spillover, l’evoluzione delle pandemie (Adelphi, 2014)).

Per chi volesse approfondire consiglio questo interessante articolo su Il Manifesto:
Non si tratta di chiaroveggenza, ma di una proiezione della conoscenza, di un’intuizione, di un percorso immaginifico che ci ha già sorpreso nella storia. Pensiamo al filosofo Spinoza che ci ha fatto riflettere su come non sarebbe nata la geometria senza l’intuizione di un punto (tanto invisibile quanto reale) o a scrittori come Giulio Verne, a George Orwell…
Ebbene l’essere umano ha un potere di difesa che non è dato solo dalla scienza, ma dalla capacità di astrazione che attinge dalla realtà, dall’esperienza. L’espressione di questa qualità dell’uomo si manifesta per esempio nell’arte.
Nel libro si riporta un dato importante ovvero che nel mondo ci sono diversi virus che possono “migrare” da una specie all’altra e quando l’uomo li blocca non significa che li elimina, ma li confina. Questo significa che quando ci muoviamo nel contesto naturale dobbiamo stare bene attenti agli ecosistemi e agli equilibri. L’uomo tende ad invadere e, negli ultimi decenni, il nostro sviluppo è stato talmente rapido e invadente che già ci ponevamo riflessioni sui limiti, di..sviluppo sostenibile. Quanto sta accadendo sta accelerando le risposte al limite.
Immaginiamo allora un nuovo mondo organizzato con un maggiore senso di equilibrio e pronto alla difesa di eventuali nuovi attacchi virali. Come lo immaginereste? Pensate per un attimo che non sia una processo di fantasia e basta, ma di ricerca…….di creazione di una risposta comportamentale…di una possibile soluzione che parte da voi.
Facciamo lavorare la nostra mente per la vita, non per immaginare complotti, catastrofismi o lotte per il potere (Chi dirige le energie in queste direzioni va nella direzione opposta alla difesa del mondo e si alimenta aumentando il caos).
Io me lo immagino pieno di porte, come i comparti di una nave per evitare che affondi. Penso a piccole comunità in grado di gestirsi in autonomia dalla produzione dei generi di necessità all’energia , dove tutti lavorano per contribuire al bene comune dall’ingegnere al ciabattino, dal trasportatore all’artista. Penso ad un’esportazione delle eccellenze di ogni territorio, penso a condomini dove gli inquilini danno agli anziani residenti la coltivazione del basilico sui balconi per non rimanerne senza, piuttosto che un’ora di doposcuola a scoprire le storie di una volta.
Penso che se tutti sognassimo un mondo dove a governare saremmo noi, con la consapevolezza di non essere da soli al mondo e che ogni nostra azione influisce sugli altri, tutto potrebbe essere più sicuro e felice.
E tu cosa immagini?