Francesco Tadini e Melina Scalise travel: percorsi ciclabili Trasimeno e Bolsena

Per apprezzare il potere comunicativo dell’arte non si può prescindere da un’immersione nella Natura. I viaggi in Italia dei pittori romantici, i capolavori degli impressionisti partono dall’osservazione del paesaggio per poi raccontare emozioni. I colori assumono senso in relazione a ciò che la nostra esperienza visiva ci trasmette.

Io e Francesco Tadini abbiamo dunque approfittato della vacanza per andare a caccia di colori, paesaggi ed emozioni utili per nutrire la capacità di lettura artistica non solo di puro ozio. Una valida e nuova alleata è stata quest’anno la bici elettrica detta pure con pedalata assistita. La possibilità di percorrere strade immerse nel paesaggio naturale, di goderne silenzio e profumi è indescrivibile perchè riducendo la fatica della bicicletta ci si possono permettere percorsi lunghi e possibili anche per i meno allenati od esperti. Con Spazio Tadini alle spalle, il nostro spazio artistico e culturale milanese, ci siamo immersi nel paesaggio naturale percorrendo il perimetro di due laghi importanti del centro Italia: il Trasimeno e il lago di Bolsena.

Il lago Trasimeno, quello che mio figlio definisce “quello delle versioni di latino”,  è il quarto lago più grande d’Italia. Siamo partiti in bicicletta da Castiglione del Lago. Sapevamo da internet, www.pisteciclabili.it, che il primo tratto ci avrebbe costretto a un percorso lungo la strada regionale e poi lungo la Romea, tra i campi e con scarsa vista lago. Dopo Sant’Arcangelo sarebbe dovuta iniziare una pista ciclabile. E’ stato un tratto faticoso e insignificante che ci ha portato alle rive del lago su cui si affacciava un campeggio stupendo. Peccato scoprire da vicino il grado di melma e non balneabilità dell acque del lago, di colore marrone e profonde al massimo 6 metri in tutto il bacino. Dunque ci immaginiamo un proseguimento con lo sguardo più rivolto verso l’entroterra e il paesaggio agreste, ma non è così. La pista ciclabile percorribile si trova lungo la ferrovia che corre accanto soprelevata e dall’altro lato, lungo la costa del lago, allo sguardo c’è solo un susseguirsi di proprietà private che spesso recintano il nulla lasciando, ai malcapitati ciclisti, da vedere solo la polvere della strada di ghiaia. Arrivati a Passignano sul Trasimeno apprezziamo il lungo lago che ci riconcilia con il buon umore, ma la ripresa del percorso non solo ci riporta su strade regionali e percorsi sterrati lungo la ferrovia, ma l’unica indicazione di pista ciclabile che incontriamo per ritornare a Castiglione del Lago ci inserisce in mezzo ad un sentiero di rovi, vicino a una zona militare con spari in sottofondo. Ebbene, mai vista del nostro furgone – vacanze dopo ben 61 chilometri immaginandoci un lago, fu più lieta per un Trasimeno che andrebbe tutto riqualificato e che, per ora, è meglio rimanga nelle versioni di latino.

Memori dell’esperienza del Trasimeno abbiamo affrontato il perimetro ciclabile del lago di Bolsena con grande incertezza e scarse aspettative. Il viaggio invece è stato meraviglioso. Cinquanta chilometri da ripetere e consiliare per tutti gli amanti della bicicletta. La pista ciclabile costeggia le rive del lago per quasi tutto il perimetro tranne da Bolsena a Montefiascone dove, in alternativa alla strada regionale Cassia abbiamo percorso un tratto di vie campestri dopo il cimitero angloamericano. Un percorso panoramico incredibile che ci ha portato sulle rive del lago all’altezza della Capanna del Pescatore. Da lì le rive del lago di Bolsena si trasformano in vere e proprie spiagge balneabili con prati, spiaggette, alberi, piccoli luoghi di ristoro, ma soprattutto un pullulare di barche e pescatori che si svela in tutto il suo splendore a Marta. E’ un piccolo comune vicino a Capodimonte che ci riporta indietro nel tempo. Qui il lago di Bolsena sembra il mare e il paese un piccolo borgo di pescatori con cucitori di reti, lampare e un’acqua cristallina che promette buon pesca e refrigerio alle calure estive, il tutto mi fa sentire semplicemente in un bella Italia. Cinquanta chilometri da consiliare nonostante all’altezza di Gradoli, la pista ciclabile si interrompe fino a Bolsena, ma la passeggiata in questo piccolo comune con in piazza ancora le vasche per lavare i panni e un piccolo e buon Ristorante del Contadino  sono impagabili. L’agricoltura locale, i piatti di erbe e maiale e legumi fanno fare un salto temporale in un’atmosfera non da turismo di massa con un’Italia da vedere, da sentire e da gustare.