Luce Tempo Spazio raccontati da un filosofo, uno scienziato e un fotografo

Come vengono percepiti oggi la luce, il tempo e lo spazio? Cosa è cambiato nel nostro modo di interagire con loro, che valore rivestono nel nostro immaginario? La casa editrice Topffer Edizioni (Gruppo Oltre edizioni) , nella collana a cura di Roberto Besana propone un modo originale di riflessione tra parola e fotografia (nome della collana).

Parlare oggi di luce, spazio e tempo non può prescindere dall’uso che se ne fa di questi tre elementi e la fotografia è senz’altro un modo di raccontarli. La fotografia è il risultato tecnico di un equilibrio tra luce, spazio, tempo ma come si sono evoluti questi concetti nella storia e cosa è cambiato.

Nel libro di ipotizza che la più grande sfida dell’uomo contemporaneo sia il suo rapporto con il tempo, il “prendere tempo”. Tutto corre in fretta, tutto è relativo, tutto è mutevole e difficilmente percepibile se non nel suo evolversi.

Gaspare Polizzi, Silvano Fuso ne parlano incuriosendo il lettore tra storia e futuro, tra scoperte scientifiche e filosofiche, mentre la fotografia di Francesco Tadini ne parla per immagini.

Ad accompagnare la lettura un’introduzione di Melina Scalise che spiega il senso di questa necessità di dialogo tra parole e fotografia su questi argomenti così vicine alle grandi questione dell’uomo contemporaneo.

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Recensioni

Cosa sono il tempo, lo spazio e la luce oggi? Le moderne scoperte scientifiche e i nuovi stili di vita hanno cambiato il nostro modo di percepirli e gestirli. L’opera propone spunti di riflessione su questi argomenti attraverso gli scritti di Silvano Fuso, che ne affronta gli aspetti scientifici, e quelli di Gaspare Polizzi che ne indaga gli aspetti filosofici. Parole che dialogano con le fotografie di Francesco Tadini, che pratica il mosso controllato ovvero trascina la luce nello spazio nel momento dello scatto giocando sui tempi di esposizione. Un risultato che evoca un tempo retinico della visione, ovvero quello che si manifesta prima ancora dell’intervento razionale che naturalmente ricerca il conoscibile e rassicurante immobilismo della forma. Troverete dunque riflessioni e immagini, parole e figure che offrono al lettore, nel silenzio della lettura e della visione, la proposta di un ritmo al nostro pensare, un tempo. In qualche modo assecondiamo quanto auspica il filosofo Polizzi nel suo breve saggio panoramico sul pensiero filosofico legato al tema, come al cospetto del nostro tempo frettoloso oggi si abbia bisogno di “ritegno”; intendendo con questo la necessità dell’Uomo contemporaneo di “prendersi tempo” in un contesto sociale dove tutto corre in fretta. Silvano Fuso, nel suo saggio, ci fa riflettere sul “principio” biblico in cui tutto ebbe inizio portando la luce nelle tenebre. Fa notare come spazio e tempo non vengano neppure citati, come se fossero semplicemente scontati o consequenziali. Questo conferisce alla luce un ruolo primario e indispensabile; un susseguirsi di spunti che portano ad Einstein e alla sua rivoluzione del pensiero scientifico, parlandoci dell’inevitabile interazione di spazio e tempo con la materia: In parole povere la materia “dice” allo spazio-tempo come curvarsi, e la curvatura dello spazio-tempo “dice” alla materia come muoversi”.

Silvano Fuso. Chimico e divulgatore, autore di molti saggi, tra cui: Chimica quotidiana (2014), Naturale=buono? (2016), Strafalcioni da Nobel (2018), L’alfabeto della materia (2019), Quando la scienza dà spettacolo (2020), Il segreto delle cose (2021), Sensi Chimici (2022), Il futuro è bio? (2022). Nel 2013 gli è stato intitolato l’asteroide 2006 TF7. Sito web: www.silvanofuso.it

Gaspare Polizzi insegna all’Università di Pisa. È presidente d’onore della sezione SFI di Firenze, membro del Comitato Scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto Gramsci Toscano e della Società Filosofica Italiana, accademico ordinario dell’Accademia delle Arti del Disegno. Le sue ricerche si rivolgono alla storia del pensiero filosofico e scientifico moderno e contemporaneo. Collabora con l’inserto domenicale de “Il Sole 24 Ore”. Tra le sue ultime pubblicazioni: L’infinita scienza di Leopardi (con Giuseppe Mussardo, scienzaexpress 2019); Sky and Earth. Travelling with Dante Alighieri and Marco Polo (con Giuseppe Mussardo, Springer 2023); Corporeità e natura in Leopardi (Mimesis 2023).

Francesco Tadini è fotografo e regista di TV e teatro. Svolge una ricerca fotografica sul mosso e la luce. Riceve nel 2021 il premio luce Iblea dato a importanti autori italiani. Presente in collezioni private in Italia e all’estero. Espone in collettive internazionali e ha all’attivo diverse personali. Vive e lavora a Milano alla Casa Museo Spazio Tadini che ha fondato in memoria di suo padre Emilio Tadini. Sito web: http://www.francescotadini.org/