Artonlife: perchè l’arte può cambiare il gusto, lo stile di vita, il nostro futuro.

Artonlife

è un progetto di Melina Scalise finalizzato a declinare il lavoro artistico su prodotti per la casa e per la persona che rispondono a requisiti di sostenibilità, accessibilità, economicità. In questo modo va incontro alle esigenze dell’uomo contemporaneo più attento all’ambiente, più parsimonioso e alla ricerca di nuovi valori. L’arte darà quindi un valore aggiunto a questa tipologia di oggetti coniugando, in un unico prodotto, l’amore per il bello e per la cultura con una nuova etica sociale.

ARTONLIFE, come dice il nome, vuole far entrare l’arte nella vita di tutti i giorni attraverso nuovi canali di fruibilità interpretando le nuove esigenze.

PREMESSE TEORICHE

L’arte, nei secoli, è sempre stata espressione della cultura dei popoli e stimolo di crescita e sviluppo. Se in passato, quando non esistevano i moderni mezzi di comunicazione era l’unico strumento attraverso il quale si potesse raffigurare la realtà e dare anche una dimensione tangibile al sacro, con l’avvento della fotografia, del cinema etc., è diventata strumento di rappresentazioni di altre dimensioni del reale, pensiamo all’arte informale, a quella concettuale, alla pop art etc. Il quadro, la scultura e l’arte applicata all’architettura e alla dimensione dell’abitare, sono stati, per secoli, gli strumenti esclusivi attraverso i quali si ha avuto modo di vedere l’arte e di goderne la bellezza. Poi, grazie anche al cinema è nata la video arte, è cambiato il concetto di tempo applicato all’espressione artistica, come esempio basti pensare alle installazioni, ma si è anche spostato il luogo attraverso cui si è ha accesso all’arte ovvero dai palazzi dei nobili, ai luoghi sacri, si è passati poi alle sedi istituzionali fino ad arrivare alla street art. Inoltre, l’arte oggi è entrata a pieno titolo nel mercato finanziario attraverso il fenomeno delle aste e molti artisti sono diventati veri e propri marchi alterando la percezione del bello, perché sempre più dipendente dal successo commerciale/finanziario.

Alla luce di queste evoluzioni l’arte ha moltiplicato le sue possibilità di visibilità e accesso. Gli artisti sono diventati o di straordinario successo internazionale, super quotati e miliardari, oppure come destinati ad appartenere alla miriade di artisti contemporanei, pur essendo alcuni di straordinario talento, soffrono perché non hanno quasi più commissioni pubbliche o istituzionali o aziendali. Inoltre, per  loro il mercato diventa difficile perché soggetto alle leggi delle quotazioni commerciali dettate dalle aste con fasce di prezzo e potenzialità di rivalutazione dell’investimento che non sono particolarmente appetibili se non supportati da importanti operazioni commerciali. Questi artisti rimangono così poco appetibili per i grandi investitori  e poco accessibili per la maggior parte del pubblico rientrante in una fascia di reddito media che oggi non dispone più di un reddito pro capite stabile o sufficiente per godere dell’arte a casa propria. Una sorta di limbo che non crea visibilità, ne opportunità di sviluppo.

Di fatto, oggi è cambiata anche la dimensione dell’abitare. Le case sono sempre più piccole, molti non riescono più ad avere la casa di proprietà e a volte, manca persino pareti sufficienti per appendere i quadri. Di conseguenza la godibilità dell’arte è sempre più riservata fuori casa: in particolare nei musei. Sono proprio i musei, infatti, che, nonostante la crisi, non registrano flessioni degli accessi. Un fatto che testimonia quanto ci sia bisogno di godere de “il bello” , quanto sia desiderabile. Nelle maggiori città europee imusei e le grandi mostre sono spesso un utile indotto economico. In Italia un pò meno perchè sottovalutiamo, nonostante le nostre numerose ricchezze artistiche e paesaggistiche, questa risorsa di rilancio dell’economia.

Da questa analisi emerge quindi l’esigenza di pensare a nuovi strumenti attraverso i quali far entrare l’arte nella quotidianità delle persone adattandola non solo alle nuove esigenze logistiche ed economiche, ma anche rendendola espressione stessa dei bisogni emergenti dell’uomo contemporaneo.

DECLINAZIONE DI UNA NUOVA FRUIBILITA’ DELL’ARTE IN RELAZIONE AI NUOVI BISOGNI INDIVIDUALI

Nella società contemporanea esiste una tendenza a dare maggior peso alle scelte individuali per la trasformazione della società. Si tratta di un fenomeno che risponde alla diminuita capacità di risposta ai bisogni sociali da parte degli organismi istituzionali finora preposti alla politica. Di fatto, gli apparati politici e istituzionali nazionali e internazionali sono in questo momento sofferenti, godono di poca credibilità e successo e questo, correlato alla mancanza di ideali condivisi e forti, capaci di trainare gruppi di persone, spingono l’individuo a isolarsi o a cercare alternative di aggregazione, meno istituzionali e più in relazione agli interessi privati, il risultato di questa inclinazione è per esempio il successo dei social network. I valori emergenti sono focalizzati più sulla difesa di ciò che si possiede. Quindi i temi che stanno a cuore per l’uomo contemporaneo sono meno il successo e la fama quanto la difesa del suo territorio, del suo lavoro, della sua casa, della sua famiglia, mentre la tecnologia non è più vista come strumento in grado di offrire uno sviluppo inarrestabile (mito degli anni 80), ma di migliorare il benessere raggiunto garantendolo alla maggior parte delle persone. Per farlo è entrata a far parte della quotidianità una concezione di sviluppo eco/sostenibile che tiene conto della globalità del pianeta e dei popoli che lo vivono.

In questo scenario, l’arte può essere espressione di questi nuovi bisogni, ma può essere anche veicolo di diffusione di questa nuova dimensione del vivere, aggiungendo qualità e bellezza alla vita di tutti i giorni a prescindere dal reddito di appartenenza.

Pertanto l’uomo che sceglie questo modo di godere dell’arte è un uomo che sceglie un nuovo modo di progettare il futuro.

Il progetto Artonlife è stato presentato per la prima volta il 20 giugno 2012 a Spazio Tadini.

Spazio Tadinipresenta in anteprima il progettoArtonlife. Sostenibilità, economicità, ecologia, responsabilità sociale e accessibilità sono i criteri su cui si fonda la selezione di oggetti quotidiani sui quali un gruppo di artisti di Spazio Tadini interverrà con la creatività.

La produzione di questi artisti sarà presentata a Spazio Tadini a Dicembre 2012 in una grande esposizione.

L’arte diventa uno strumento di comunicazione e di stimolo al cambiamento dei nostri stili di vita. Saranno valorizzati oggetti selezionati per orientare verso acquisti socialmente responsabili capaci di coniugare i bisogni individuali con quelli collettivi in una logica nuova di qualità dell’essere e della vita.

Il 20 giugno a Spazio Tadini è stata organizzata una sfilata di abiti in tessuti naturali dipinti in diretta da alcuni artisti e presentati alcuni prototipi come borse in pvc riciclato o tessuti riciclati, cravatte, sempre realizzate con tessuti di recupero, magliette con inseriti lavori pittorici il tutto per trasformare chi li indossa, in portatori di arte e cultura.

L’iniziativa è stata promossa e sostenuta in collaborazione con Eleonora Stellacci, ideatrice del marchio Milano Brera, imprenditrice italiana operativa a Francoforte con uno show room dedicato al Made in Italy.