
La città del male I binari sono ancora là collegati al mondo. Un convoglio contro voglio una frenata una sirena un urlo un pianto un tonfo una fucilata un biglietto andata senza ritorno Uomini maiali da non buttar via niente. Generazioni in fumo. E tu perché mi parli? Non servono parole ai morti specie quando sono vivi. L’amore è un pezzo di patata mangiata di nascosto. Quel male che non è odio è sale su ferite inferte e infette. Contagia. Continuano a costruire case quaggiù cambiano i nomi delle vie, ma ci abitano sempre le stesse persone. Se l’amore ha un volto il male ha sempre e solo un nome perché vive del corpo dell’altro. Ci sono ancora treni che viaggiano per il mondo e ci sono ancora città del male in nome di un bene. “Ti ho amato tanto” mi disse salutandomi alla fermata del treno. Peccato che io non so più chi sono: non so se chiamarmi uomo. Melina Scalise Ogni riproduzione è vietata senza citare l'autore.
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