Principi e precipizi

C’era una volta il decalogo dei buoni principi

In cima alla lista ciò che pareva il sempre eterno:

non fare agli altri ciò che non vuoi per te.

Poi due si incontrarono e scoprirono di volere la stessa cosa.

Non salirono sul Monte Sinai a ricevere i Dieci comandamenti

né lessero le leggi, ma si sfidarono.

Vinca il più forte.

Ma non lottarono come il cervo e il pavone,

corpo a corpo,

perché non c’era bisogno di spiegare,

l’obiettivo era semplice: o il cibo o l’amore.

L’amore…quello che non sa di possesso,

ma solo dell’odore dell’altro…

che nella sua evanescenza conserva il desiderio

E chi perde? Chi perde lascia il posto

o cerca altrove.

C’è sempre posto per gli animali.

Per gli uomini no.

I posti sono diventati limitati,

e qualcuno spiega il senso dei confini.

Così le parole non chiamano più le cose,

le persone, diventano suoni da spavento

diventano segni di additamento,

diventano armi non più di principi,

ma di precipizi.

Cadono nelle voragini delle alluvioni

gli uomini e le cose

e mentre qualcuno racconta che è solo un film,

Qualcun altro piange i morti

non sapendo più se ci son santi in Paradiso

o inferni peggiori delle vicende umane.

Melina